Gli Infernot del Monferrato

Abito in Piemonte e spesso giro il bellissimo Monferrato, ma non conoscevo gli infernot e la loro storia.

È stato un produttore di vino a farmeli scoprire, proprietario una cantina a conduzione familiare da generazioni, Giorgio Arditi, vicino al Catello di Uviglie, sulla strada per Cellamonte.

Gli infernot del Monferrato sono cantine artigianali ricavate dall’esportazione del tufo sottostante le case dei borghi.

Dal 2014 sono Patrimonio dell’Umanità come componente del Sito “I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe Roero e Monferrato”.

Infernot del Monferrato

In realtà la gentilissima mamma dei ragazzi di un’altra nota cantina Cinque Quinti, mi spiega che erroneamente si parla di tufo, quando in realtà di tratta di sabbia di mare!

Un mare molto antico che ricopriva anche il Monferrato e che ha lasciato  nel sottosuolo la “Pietra da Cantoni”,  una marna calcarea, tenera e friabile.

Le origini risalgono a circa 18-14 milioni di anni fa e la sua formazione deriva dai sedimenti depositati sui fondali marini: non è raro infatti trovare fossili di conchiglie nei blocchi di “tufo” utilizzati nella costruzione delle case e degli infernot!

Gli infernot del Monferrato erano scavati a mano dal relativo proprietario e quindi tutti differenti e unici.

Sulla destra, ingresso di un infernot

Vi si trovano nicchie, mensole, panche e addirittura tavoli, pensati e immaginati prima o durante la lavorazione.

Delle opere magnifiche e inimitabili che servivano a conservare poche bottiglie, che si tenevano per occasioni speciali o per la riserva dell’inverno.

Durante la bella stagione infatti, precisa l’Arditi, i produttori tornavano alle aziende in campagna, nelle quali cantine tenevano la maggior parte della produzione di vino.

Infernot del Monferrato

Infernot aperti e Museo

Durante alcune giornate dell’anno gli infernot (anche quelli privati) sono aperti al pubblico.

Potete entrare e sbirciare quanto vi pare, inoltre in alcuni è possibile effettuare degustazioni di vini locali.

Per maggiori info visitate il sito dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni
http://www.ecomuseopietracantoni.it

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