Algonquin e Niagara: natura, alci, canoe e potenze della natura!

Prima di partire: scelgo io la musica

Ci sono una valanga di artisti canadesi famosi e ho l’imbarazzo della scelta. Da Bublè a Justin Bieber, da Drake a the Weeknd.

Se devo proprio scegliere in base alle emozioni che questo spicchio di terra mi han regalato, direi che questi due big, entrano nelle mie preferenze sia per mood che per la propria musica. Buon viaggio!

Il Canada è una terra incredibile.

Considerando che ne ho visitata una piccolissima porzione, mi rendo conto però, che non posso parlare per assolutismi. Quando sei in un parco come Algonquin Park e scrutando l’orizzonte vedi nient’altro che la natura incontaminata del Nord America, ti rendi conto di essere in un luogo speciale.

Sì, perchè noi europei non siamo abituati a non vedere una crocina, un rifugio, un muretto diroccato, segni del passaggio umano. Qui, invece, ho avuto la sensazione di essere contatto con il selvaggio vero, immacolato da millenni e la sensazione è stata enorme.

La dolcezza della terra degli algonchini si concilia facilmente con la loro religione in cui spiriti guardiani della natura regnano e riti a favore della collettività, regnano.

Passiamo qualche giorno in questa zona dell’Ontario, puntando in direzione del parco, senza alcuna prenotazione. Non ce n’è motivo: troverai facilmente hotel e lodge (anche all’interno del parco) comodi e pittoreschi, dotati di porte finestre vista lago e di giardini.

Il verde della natura, l’azzurro del cielo e il blu dei tantissimi laghi contraddistinguono il percorso appena lasciata l’autostrada nazionale che parte da Toronto, verso Sudbury o Ottawa.

Si attraversano anche piccole “town” che a volte sono solamente una serie di costruzioni a margine della strada che vanno a comporre dei villaggetti.

Hai presente la strada principale delle città dei western con le case e i negozi che si susseguono uno dopo l’altro, no?

Se avrai fortuna (e noi, modestamente, ne abbiamo avuta) potrai anche incrociare delle alci.

Algonquin National Park
Road to Algonquin Provincial Park

Viaggio con Valeria, la mia compagna di una vita. Il paesaggio a cui ci affacciamo, risulta strabiliante, magnifico, ma ad uno sguardo più attento dei laghetti, questi appaiono scuri, preoccupanti. Il fondale deve essere ricco di arbusti e cortecce e l’effetto è quello di un riflesso marrone e polveroso, inquietante.

Quando scrivo tanti laghi, intendo migliaia. Non ne ho mai visti così tanti insieme: sono diversi, non sono come i nostri laghetti alpini.

Quando proverò a tuffarmi, apro gli occhi e vedo solo oscurità. Mi pervade un senso di terrore, come se il fondo volesse risucchiarmi. Tornerò rapidamente in superficie e non metterò più sotto la testa.

Non avevamo tantissimo tempo, quindi ecco con sigliarvi il nostro piano per 3 giorni pieni nella natura wild (o quasi).

Giorno 1 – Trekking nell’Algonquin Park

Algonquin National Park
Algonquin National Park

Come faccio a raccontare un parco che ha le dimensioni del Friuli-Venezia-Giulia?

7600 km sono tantissimi e ti assicuro che una settimana non basterebbe per visitarlo bene.

Anyway, anche 2 giorni sono sufficienti per ficcartelo nel cuore e darti un assaggio che servirà a farti continuare a cercare offerte di viaggio per il Canada.

Quindi giorno uno, senza paura, vestiti tecnici da trekking, zaino in spalla e si parte. Il nostro obiettivo è l’alce, il re di queste zone.

Algonquin National Park
Algonquin Park
Algonquin National Park
Algonquin National Park
the Lake
the Lake

Considera che abbiamo fatto un percorso ad anello di 6 ore, forse il più semplice e che comunque ci farà arrivare stravolti in camera, senza aver visto nessun alce.

L’info point del parco ti mostrerà tutti i percorsi disponibili a cui accedere.

(Sito dell’ Algonquin Provincial Park – https://www.algonquinpark.on.ca/ )

Ci addormentiamo alle 18 dopo aver pronunciato la classica frase “riposiamo un attimo gli occhi e poi andiamo a cena”: ci sveglieremo la mattina seguente, doloranti e affamatissimi.

L’indomani siamo pronti per una mega-colazione. Ordino la “Lumberjack breakfast” quella con più hamburger (hanno nomi diversi in base a quanti ne hai nel piatto) e li ringrazio ancora adesso (cit.) perchè mi darà l’energia per tutta la giornata, anche se al momento entro in stato catatonico, saturo di proteine. Non mangerò nè a pranzo nè a cena.

the breakfast
The Lumberjack breakfast
The Moose's kitchen
The Moose’s Cafè, Muskoka

Giorno 2 – Noleggiare canoa nell’Algonquin Park

Canoying in Algonquin Park
Canoying in Algonquin Park

Fare canyoning è sempre una bella soluzione per avere un punto di vista differente delle sponde. Ti permette anche di conoscere luoghi inaccessibili ai veicoli, escusivi e indimenticabili.

Il parco offre un ottimo servizio di noleggio canoe che sono rivestite in alluminio e hanno la forma di quelle originarie indiane: sono bellissime.

Canoe, Algonquin Park
Canoe, Algonquin Park

Questo è il nostro punto di partenza, noi ci siamo trovati benissimo: https://portagestore.com/ 

Decido di attaccare sulla punta la mia GoPro, per fare delle riprese più dinamiche. Si stacca e cade nel lago marrone/nero di cui parlavo prima, in circa 30 secondi netti. Non mi getterò mai più in quel tetro accesso agli inferi.

Tutto è bellissimo, l’esperienza vale il viaggio!

Siccome dopo un’oretta siamo stanchi, ci appropriamo del molo di un’abitazione privata che è già dotato di sedie a sdraio e tavolino. Qui i lodge con pier indipendente sono tantissimi e sono quasi tutti disabitate, in quanto case-vacanza.

Non giudicarci: non daremo fastidio e non sporcheremo, vogliamo solo vivere come dei local per un pochino e rilassarci in un posto così meraviglioso.

Siamo guardinghi e sempre col dubbio che sia in vigore quella simpatica legge americana che dà diritto di sparare a chi entra nella tua proprietà senza averne il consenso.

Nei dintorni non c’è anima viva e passiamo dell’ottimo tempo in relax totale, accecati dal sole e dal rumore della natura. 

Il posto è paradisiaco…

A seat for two
Dawson mi fai un baffo
Canoying in Algonquin Park
Canoying in Algonquin Park

Nel tardo pomeriggio rientriamo e il ragazzo del noleggio mi fa una sorpresa, consegnandomi la GoPro che aveo perduto in acqua: si è tuffato in acqua con muta e maschera ed è riuscito a recuperarla. Mio eroe!

Ci godiamo una birra e ci dirigiamo verso casa, felicissimi col piccolo rammarico di non aver visto un alce.

Ma il Canada è una terra generosa che regala emozioni: proprio sulla strada ci appare nel suo splendore come un dono della natura “toh, ve lo siete meritati, è tutto per voi!”.

Emozionati, ci godiamo il momento magico, che assume tratti divini nella luce della golden hour.

the moose
In questa giornata impegnativa e bellissima, abbiamo passato 5 ore nel parko di Algonquin con la speranza di vedere l’alce senza successo. Rientrando in hotel, sulla strada, siamo riusciti a vederne un giovane esemolare, siamo stati fortunati.

Arrivati nel nostro lodge, la tentazione di crollare è forte ma resistiamo e decidiamo che è ora di visitare qualche pub locale.

Ci dirigiamo al più vicino, il Crookhouse in Dwight ed è tutto come mi immaginavo prima di partire dall’Italia. Viaggio anche per visitare posti così: tanto legno, ciaspole da neve, mazze e gagliardetti delle squadre di hockey, una testa di Alce impagliata che mi rimanda subito allo Yak del capolavoro Disney “Ritorno ad OZ”. 

The Cookhouse Saloon
The Crookhouse Saloon

Il padrone è un personaggio incredibile di origine Zanzibarina o Malagascia. Forse un pakistano, chissenefrega. Fattostà che dopo chiacchiere e vari drink finisco dietro al bancone a brindare con lui. Insomma una di quelle giornate da ricordare, fuori dall’ordinario.

Giorno 3 –  Rientro e Niagara falls

Ok, il Canada non si può visitare in una settimana! Accontentiamoci dello strepitoso assaggio e dopotutto eravamo qui per un altro motivo: un bellissimo matrimonio a Niagara-on-the-lake.

Prima di arrivare nel nostro airbnb abbiamo tempo di lasciare Dwight, l’Algonquin Park e andare a visitare le cascate del Niagara.

Dirigendoci verso Niagara on the Lake, dalla città di St. Catharines, ci siamo imbattuti in una partita di baseball di ragazzi. Niente di inusuale da queste parti, immagino, ma questo scatto mi piace molto, specialmente la polvere dell’impatto della palla con il guantone.

I giovani orsi

Se sei da queste parti non puoi non andare alle cascate più famose del mondo, mi pare ovvio. Sono proprio come te le aspetti: magnifiche, maestose, strepitose, paurose, aspetti che arrivi Superman a salvare qualcuno che cade.

Mi sono imbambolato per minuti a guardare il volume d’acqua che scendeva, è impressionante e il rumore assordante ne amplifica la potenza.

Porta anche un saluto anche a Tesla, la cui statua svetta maestosa alle spalle delle cascate.

Cascate del Niagara
Niagara Falls

Una comunicazione complicata

Sembra tutto così ordinario e classico vero? Ci pensiamo noi a movimentare la situazione!

La proprietaria dell’appartamento airbnb ha una gestione automatizzata dell’accoglienza e ci invia tutti i dettagli, compreso il codice del lucchetto che blocca la porta d’ingresso di questa casa.

Si tratta di una casa grande in un’area tranquilla di St. Chatarines, che si affaccia anch’essa sul lago Ontario, come Niagara on the lake.

Il codice del lock non funziona e iniziamo ad irritarci perchè siamo cotti, vogliamo lavarci e rilassarci un po’ prima di raggiungere “the bride” in un locale di NOTL.

La porta sembra che possa aprirsi con una spallata in effetti ed è quello che faccio. Penso che magari avesse cambiato codice e non ce l’avesse comunicato, poi la padrona di casa è irrintracciabile (di cui non ricordo il nome e che d’ora in poi chiamerò LAPA).

Entriamo in questa casa che sembra un po’ lasciata andare, per usare un eufemismo. 

Noi non siamo schizzinosi e saliamo al piano superiore, trovando una camera da letto.

Il bagno è vecchio e lasciato andare e siamo un po’ delusi. Decido comunque di farmi una doccia, esco e vado in camera. La porta si chiude e si blocca. Non c’è modo di aprirla, chiamo Lapa che è sbigottita, non capisce quello che dico, forse anche per il mio inglese, ma dice che ci raggiunge.

Io nel frattempo spacco lo stipite della porta e riesco a uscire. Ma che razza di trattamento! Lapa arriva, parcheggia e io la vedo dalla finestra che se ne va sul retro. Torna davanti e mi paleso ancora in asciugamano. 

Niente, abbiamo fatto una giargianata: il vero appartamento era nel basement il cui accesso era nel retro.

Codice ok, pulizia ok, accoglienza perfetta, figura de ciuculàt completa: siamo entrati in una casa da ristrutturare, lasciata chiusa da mesi. 

Non c’è che dire però: modestia e capacità di adattamento non ci mancano!

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