Visitare Bucarest, Dracula, Brazov, Peleș in 48 ore, si può fare?

Visitare Bucarest, il castello di Dracula, Brazov, Peleș in 48 ore, si può fare?

La risposta è SI. Male, ma sì. Di certo non vi annoierete…

Ogni anno faccio un viaggetto in Europa, con un significativo numero di amichetti; è una ricorrenza che ci permette di visitare città europee in un’ottica differente: quella del non imparare nulla o, se possibile, imparare cose sbagliate o cancellare ricordi preziosi.

Credo che l’esperienza di Bucarest, rimarrà imbattuta a lungo, in questo senso.

Rimanendo concentrati su questo blog, il quale obiettivo è quello di raccontare qualche spaccato personale e farvi vedere delle immagini gradevoli, secondo la mia prospettiva, c’è da dire che 48 ore trascorse in questo modo, possono arricchire molto l’esperienza di una persona, o anche di un animale.

Dress code del viaggio: Il colbacco. Veramente è un copricapo russo. Ah

Non posso giudicare molto Bucarest poichè siamo rimasti solo nel cuore della città vecchia, possibilmente in qualche ristorante e comunque di notte in stato alterato; mi è sembrata bruttina, ma molto vivace e simpatica, con una vita notturna importante e movimentata.

IMG_2340IMG_2344IMG_2351IMG_2352IMG_2353IMG_2355IMG_2359IMG_2361

Meravgilia a Bucarest
Parte della delegazione del Rotary Club, pronta per spedizione in Transylvania

IMG_2526IMG_2528

Dopo una prima notte in città sulla quale soprassederei, cominciata in un ristorante tipico, finita in un capannone nel quale ad aprirci le porte è stato un ragazzo truccato da fata, in vestigia Romane e berretto alla David Crockett, decidiamo di partire di mattina presto verso nord, in direzione Transilvania.

Inizialmente molto perplesso sulla gita esterna, così come sul noleggio di ben 3 auto per rimanere 48 ore a Bucarest, sulla scelta della località in generale, mi ricredo quando vedo la prima vecchietta che vende uova in superstrada, appena dopo averla imboccata.

Programma utopico della giornata:

  • ritrovo alle 8 (qualcuno è rientrato alle 4, io per esempio)
  • colazione camminata verso il parcheggio auto, con caffè ustionante versione maxi
  • partenza per Peleș, a quanto pare inevitabile
  • pranzo a Brazov da Sergiana, chissà se ancora viva o solamente un nome inventato
  • veloce ripartenza per castello di Dracula
  • rientro per cena al Caru’ Cu Bere
  • Serata libera per tutti

Qualcuno obietta che forse è un po’ troppo in un giorno, ma viene subito zittito con una labbrata secca, perchè polemiche non ne vogliamo e siamo in un paese che ha vissuto una forte dittatura, dunque deve stare molto attento a condividere opinioni contrarie.

Un viaggio pensato male, ma concluso senza morti. Goal raggiunto.

Dicevamo della strada per la Transilvania.

IMG_2373

Case pittoresche e baracche, galline, vecchie signore che vendono prodotti dell’orto, uomini che trasportano fascine di legna, direttamente sulla superstrada.

E quando dico sulla, intendo che attraversano la superstrada a tre corsie come se fossero in una strada di campagna, incuranti delle auto.

Seriamente… abbiamo rischiato di uccidere una persona al ritorno. Era buio, era vestito di nero ed ha attraversato la strada fuori dalle strisce. Forse voleva farla finita e abbiamo fallito anche lì.

IMG_2377
Autogrill

IMG_2385IMG_2388

Il Castello di Peleș

Nella strada tra Valacchia e Transilvania, non potete evitare il famoso Castello di Peles, struttura piuttosto recente, finita nel 1914. E’ spettacolare, considerato uno dei più bei castelli d’Europa, con le sue stanze impreziosite da bellissimi lampadari in vetro di Murano, affreschi e ricami in seta.

IMG_2389IMG_2392IMG_2394

IMG_2401
Un ragazzo del luogo

IMG_2397

IMG_2419
Foto all’interno vietate, mi raccomando

IMG_2398

A poche centinaia di metri si trova anche il complesso del monastero di Sinaia, ci si arriva a piedi, mentre lanciate i boomerang artigianali che vi vendono al castello.

Carina, evitabile, ma il cimitero è fascinoso. Godetevi il silenzio dell’interno della sinagoga. (ndr. non è una sinagoga, ma un Monastero ortodosso. Manco Google so usare)

IMG_2433IMG_2440IMG_2448

Ci passiamo due orette interessanti, ma stiamo iniziando ad imparare troppo, quindi ci rimettiamo in viaggio per Brazov, dove con due ore di ritardo arriviamo da Sergiana, per molti l’obbiettivo vero dell’escursione.

Brazov

Pranzo tipico da Sergiana davvero ottimo, peccato fossero già le 15. Tabella programma completamente sballata.

IMG_2502
Sarmale con contorno di Polenta e maiale

Piccola parentesi: cosa mangiare in Romania?

Carni in abbondanza, Mici (ve li mettono ovunque, smaltirete l’aglio all’alba del terzo giorno), Zuppe ottime, Sarmale, che è un involtino di carne e verza. Il maiale è il re della tavola rumena.

Brazov è davvero carina e tutta scintillante con gli addobbi natalizi. Pulita come una città svizzera, tranquilla e moderna. D’altra parte è solo una prima impressione poichè ci siamo stati un paio d’ore, vagando senza una vera meta.

IMG_2460IMG_2455IMG_2467IMG_2482IMG_2489IMG_2481IMG_2495IMG_2505IMG_2511IMG_2518IMG_2470IMG_2475

Ma la meta vera era il godersi la serenità con la compagnia degli amici.

Ah no, ci stiamo dimenticando il Castello di Dracula a Bran (rumore di tuono)!

Ripartiamo che è già buio, siamo stanchi, satolli, mezzi bevuti. C’è chi dorme e ne approfitto per parlare con Antonio del suo nuovo libro, essendo suo true fan.

Se non avete letto il primo, bellissimo, lo trovate qui, lo consiglio davvero. Non mi paga per farlo, non se lo può permettere.

IMG_2404
Antonio Mesisca detto o’scrittore, ma anche Er Brugolaro (solo nel Lazio)

La nostra macchina in qualche modo arriva al Castello. Non farò un giro di parole: è chiuso. 3 ore di viaggio per vedere sto castello (pure bruttino) in cui dovrebbe essere vissuto Vlad l’impalatore, ed è chiuso. E la colpa è solo nostra.

Non vediamo arrivare le altre due macchine di scipioni. Ci chiamano dicendoci che una delle due auto ha bucato 2 gomme e ovviamente non ci crediamo inizialmente.

In effetti hanno trovato una voragine in superstrada che ha spaccato le due ruote sul lato destro. Grazie al cielo le auto erano dello stesso modello e abbiamo utilizzato i ruotini di entrambe per ripararne una.

Un piccolo contrattempo, se non fosse che un contadino che abitava poco distante, ha iniziato a sparare. Forse in aria, forse verso i miei amici, fattostà che sono risaliti in macchina in tutta furia.

Ci siamo ritrovati in un pub ai piedi del castello del cazzo, alle 8. Cena prenotata alle 9 al Caru cu Bere di Bucarest, distante 3 ore. Ripartiamo, ma prima una meritata birra.

Arriviamo sfiniti ma arriviamo, con due ore e mezza di ritardo, rischiando di uccidere quel pazzo per strada, come raccontavo prima. Uno dei nostri chiede di accostare per la tachicardia. Abbiamo fretta, forse è meglio lasciarlo lì come si fa con gli animali feriti che rallentano il branco.

Ma abbiamo un cuore e lo teniamo con noi. Ricordatelo Giulio.

Caru’ cu Bere è bellissimo. E’ molto turistico, non sarà il posto dove si mangia meglio a Bucarest, sono simpatici come Topolino, etc. etc. ma va visto e vissuto: lo stinco è gigante e la birra sa di birra e va giù limpida.

Un ristorante leggendario proprio nel cuore del centro storico di Bucarest, il preferito da turisti e stranieri, dove servono cibo tradizionale rumeno cosparso di palinca.

IMG_2539

“L’entrata avviene attraverso un’enorme porta girevole di legno dove incontriamo l’emblema del Beer Tank: un gallo a sinistra e un gatto a destra, che sembrano suggerire al visitatore di: “Svegliarsi al mattino come un gallo e essere appassionato come un gatto durante la notte “.

Il ristorante è immenso e può essere paragonato a un museo – l’arredamento sembra essere preso da una fiaba, con grandi archi, vetrate e dipinti, quindi sarà difficile non farti sedurre dall’architettura e dal design.

I camerieri di Caru ‘cu Bere sono famosi per le loro sfilate. “Attualmente, ci sono 160 dipendenti, circa tanti come ai vecchi tempi”, riflette l’erede e nipote del suo fondatore, il Sig. Mircea Niculae, che spesso sorveglia l’attività e gli ospiti dal balcone al primo piano, senza farsi scoprire.

Uno dei primi birrifici di Bucarest, l’imponente edificio è conosciuto non solo per la sua originale ricetta della birra, ma anche per le salsicce al rafano, alla Frankfurter o al rafano nero al forno con maiale, la specialità della casa.

Pochi sanno che la birra calda e le salsicce calde con rafano rappresentavano i capricci del boia del 1900.” 

trad. da About Eastern Europe

Usciamo stremati, ricomincia la nottata. Qualcuno ci lascia per dormire, qualche altro continua a bere nei numerosi pub della zona vecchia: la nightlife di Bucarest è viva e giovane e va vissuta pienamente, fino alla partenza dell’indomani.

Ringraziamenti dovuti:

Andy per il venerdì sera. Dopo 1 ora rotolava già dagli scalini delle innumerevoli discoteche del centro (è il ragazzo della copertina, non sa controllarsi).

Rucsandra, la peggior guida della storia e i migliori soldi spesi per averla. Best skill: “canta il cazzo”

Marco, impavido contro 5 buttafuori rumeni enormi. A mente lucida ha capito la tragedia sfiorata.

Paolo soprattutto: sua la brillante idea della gita fuori porta e dell’affitto di 3 macchine (voleva affittarne 15, una a testa) che ha portato tante avventure.

6 pensieri riguardo “Visitare Bucarest, Dracula, Brazov, Peleș in 48 ore, si può fare?

  1. Sono romana e sto ancora a ride per “er Brugolaro”. A me i racconti con le vere esperienze all’estero, compreso il cazzeggio, piacciono sempre un sacco.

    Piace a 1 persona

    1. Alan the Traveler 12 settembre 2018 — 22:13

      Ahaha perché lavora in una ditta che produce bulloni. Grazie per il commento

      "Mi piace"

    1. Alan the Traveler 17 dicembre 2019 — 8:31

      Grazie mille!

      "Mi piace"

Lascia un commento

search previous next tag category expand menu location phone mail time cart zoom edit close