Islanda on the road

Un viaggio in Islanda ti impressiona già dalla preparazione. Ho percorso l’Islanda on the road fino a Jökulsárlón e buona parte del sud-est.

Quello che ricordo è che ad un certo punto della giornata, nel primo pomeriggio, eri stanco: occhi, cuore e mente sovrastati da questa terra.

Non volevo più vedere nulla perchè il mio cervellino non ce la faceva a codificare tanta bellezza tutta in una volta.

E’ come se, da amate del mare, venissi sommerso da uno tzunami ogni giorno. Basta acqua! direbbe Pozzetto.

Non volevo vedere più, bisognava fermarsi di più, avere più tempo per godere dei panorami e assaporarli. Ne ero assuefatto, come un tossico, strafatto di landscapes…

E’ il mio modo di dire che è sensazionale.

islanda on the road

Il volo era fissato per agosto e solo un anno prima, l’impronunciabile vulcano Eyjafjöll, aveva creato non pochi problemi in Europa, con una mastodontica eruzione.

Quando la sorvoli sembra un pianeta alieno guardando la costa rocciosa del sud-ovest. Non a caso diversi film sono stati ambientati in questi luoghi, per scene di fantascienza.

Ero lì per registrare un disco con Il Disordine delle Cose, una scelta di produzione ispirata dalla nostra comune passione per i Sigur Ros, che da queste parti spadroneggiano appena dopo la popstar Bjork.

In questo splendido report girato da Bruno D’Elia, potete farvi subito un’idea di quello che vi aspetta di questa terra.

Anche se avete stravisto i documentari e i video nel web, consiglio di guardarlo per averne un’ottica differente.

Iceland report

Un viaggio in Islanda on the road, offre molto da vedere perchè è molto eterongenea e il paesaggio cambia continuamente, anche dopo pochi chilometri: deserti, steppa, cascate incredibili, scogliere, paludi, ghiacciai e colline, fiordi e aree termali, spiagge.

Puoi vedere tutto questo anche in un giorno solo. E’ il paradiso dei geologhi e dei fotografi, indubbiamente.

Colpisce al cuore e ti rimane impressa per sempre.

  • La Gente
  • Reykiavik
  • Thingvellir e i Gayser
  • Blue Lagoon e Sud Ovest
  • Il Sud fino ai ghiacci di Jökulsárlón

La Gente

Abbiamo conosciuto tante persone, in paese, in città, per strada, sia per divertimento che per lavoro, in autostop o nei pub.

Gli islandesi non sono mai sgarbati, anche se ci avevano avvertito che i maschi da ubriachi kafuddavano (termine tecnico usato da ragazzo palermitano del luogo) e che la rissa era all’ordine del giorno.

C’è poco da scherzare: avete presente Vikings? Sono così.

In città, ragazze bellissime, salutano e chiaccherano naturalmente. Se fai un gesto spontaneo di gentilezza come aprire una porta, dare la precedenza, sfoderano un bianchissimo sorriso e ringraziano contente.

Per dormire vicino allo studio, avevamo affittato un bed and breakfast ad Alafoss (Mosfellsbær) e la proprietaria ci ha trattato come suoi figli, un calore inaspettato.

Una domenica, col marito, ci ha anche cucinato l’agnello al forno in giardino, la loro specialità della domenica.

Vorrei segnalarvi ad Alafoss, uno dei più noti lanifici per la produzione dei famosissimi maglioni islandesi, rigorosamente fatti a mano. Ne ho preso uno e credo durerà per sempre: qualità e resistenza eccellenti, mai posseduto un indumento simile.

Qui lo store -> ALAFOSS

Alla sera, le donne del luogo chiaccherano all’esterno del pub con coperte per ripararsi dal freddo, mentre lavorano di maglia. Non importa l’età, è una tradizione culturale che portano avanti che le più anziane tramandano alle giovani.

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